Articolo estratto dal volume II del 1975 pubblicato su Google Libri.
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I riferimenti ai documenti del magistero pontificio sono stati resi interattivi e portano al sito del progetto “Chiesa e Comunicazione”, la biblioteca digitale online che prosegue l’attività iniziata da p. Baragli con le opere Cinema cattolico: documenti della Santa Sede sul cinema e Comunicazione Comunione e Chiesa.
J. PARRY, Psicologia della comunicazione umana. Roma, Armando, 1973, 8°, 324. L. 3.500
Com’è noto, le moderne teorie e ricerche sull’informazione prendono in gran parte le mosse dalla teoria matematica proposta, venticinque anni fa (1949), da Shannon e Weaver; teoria che, tenendo soprattutto presente i sistemi artificiali di comunicazione che la tecnologia elettrica ed elettronica allora andava incrementando, si occupò quasi esclusivamente del livello tecnico della comunicazione, riguardante l’accuratezza della trasmissione dei simboli; poco o nulla interessandosi agli altri due livelli – semantico e di efficienza –, riguardanti l’accuratezza con cui i simboli esprimano il significato voluto, ed il grado d’influsso del significato recepito sul comportamento del recettore.
Prevalentemente, invece, su questi due aspetti psicologici – come esplicita il titolo - è attento questo eccellente studio del Parry; il quale perciò, meno sollecito – per adoperare la sua terminologia – ai messaggi segnici, propri dei sistemi comunicativi artificiali-chiusi (denotativi-univoci), tratta soprattutto dei messaggi contenutistici, connotativi-equivoci, propri dei sistemi comunicativi spontanei-aperti, quali, per esempio, sono le lingue come nei secoli si sono andate formando.
In questo quadro il Parry nella Prima parte tratta dei tipi d’informazione; nella Seconda, degli ostacoli alla comunicazione umana; nella Terza, dei problemi di comunicazione nelle attività complesse (quali: la critica letteraria, la selezione educazione e addestramento del personale, l’amministrazione della legge, la medicina, la ricerca scientifica, l’arte creativa, ecc.); nella Quarta ed ultima offre una panoramica sull’evoluzione della problematica e degli studi sulla comunicazione quale campo di ricerca psicologica.
Non professore – I’A. fino al 1971 è stato psicologo della RAF (Aeronautica Inglese) – il Parry ha del docente la padronanza della materia, la chiarezza delle idee e dell’espressione, l’esemplificazione appropriata. Particolarmente utile agli studiosi di psicologia, questo suo studio lo è anche ai molti che si interessano ai fenomeni sociali connessi con i mass media. Infatti, nelle cosiddette “comunicazioni di massa” la componente psicologica, anche se non unica o prevalente, non può essere ignorata; anzi è la base di quelle più ampie: economiche, tecnologiche, politiche, culturali, morali e pastorali.