Articolo estratto dal volume II del 1953 pubblicato su Google Libri.
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A un attento osservatore della vita della Chiesa non può certo sfuggire il calore di rinnovamento che da qualche decennio, e più accentuatamente in questo secondo dopoguerra, anima il mondo della vita religiosa, di cui il congresso internazionale per l’aggiornamento degli stati di perfezione, tenutosi a Roma sul declinare dell’Anno Santo1, è stato, si può dire, anche giornalisticamente parlando, il più clamoroso punto di arrivo, e il punto di partenza verso altre tappe più promettenti. I volumi degli Atti2, resi ormai di pubblica ragione, ne sono l’indice più persuasivo, sia per gli estranei, curiosi indagatori di un mondo per loro pieno di misteri, sia per gli stessi appartenenti alla vita religiosa, che vi vedranno precisate in formole esatte le loro aspirazioni di tempi nuovi, forse in molti di essi ancora latenti ed inespresse.
Ma, come il congresso cui si riferiscono, anche questi Atti sono un punto di arrivo; e precisamente di una ricchissima produzione libraria, che in questi stessi decenni si è andata via via infoltendo, a utile dei sacerdoti, dei superiori e delle superiore incaricati del reclutamento e della formazione delle giovani religiose e dei giovani religiosi. Su di essa, e particolarmente su alcune sue più recenti opere uscite in Italia, fermiamo alquanto la nostra considerazione.
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All’Ehl, col suo Schwesternseelsorge, spetta l’onore e il merito di pioniere in questo campo. Uscito in prima edizione nel 1923, perciò pochi anni dopo la promulgazione del Codice di Diritto Canonico, a differenza di altri manuali e trattati sulla vita religiosa, egli non si restrinse ad indicarne l’ossatura e l’articolazione giuridica, ma, pur dando grande parte ad essa, sviluppò largamente l’aspetto ascetico e pastorale, sì da farne un trattato in sé pienamente completo4. È indirizzato specialmente a sacerdoti, direttori spirituali, ma può riuscire di somma utilità anche alle superiore, cui fornirà idee particolarmente chiare sulla perfezione e sul valore delle usanze religiose, dottrina sicura, fondata su sodi principi dommatici, giuridici e ascetici, sminuzzata in una casistica diligente e svolta con la maestria che può dare solo una lunga e fruttuosa esperienza; è ricco , inoltre, di tatto , buon senso, equilibrio, fortezza, praticità: doti tutte conferitegli anche, o rinforzate, dall’adattatore (più che traduttore) francese, il p. Giuseppe Creusen: lui stesso competentissimo in diritto canonico e nelle pratiche proprie della vita religiosa. A lui, infatti, si deve se il grosso volume, già da qualche anno noto per
le sue traduzioni, oltre che in quelli di lingua tedesca, anche nei paesi di lingua inglese ed olandese, si sia da tempo largamente diffuso anche in quelli di lingua francese5.
È inesplicabile come un’opera di tanto pregio sia rimasta praticamente inaccessibile ai lettori di lingua italiana, quando molte altre opere, di valore e di sodezza certamente non maggiore, hanno avuto l’onore di una pronta traduzione nella nostra lingua. Tra queste ne ricordiamo tre di lingua francese: La Guida medica delle vocazioni sacerdotali e religiose, il Direttorio delle religiose e Per meglio governare, uscite in Italia in prima edizione le prime due rispettivamente nel 1949 e nel 1952, la terza ancora sotto i torchi, ma preceduta da un suo sostanzioso compendio: Superiori secondo il cuore di Dio, nel 19516.
Della prima, essendocene già qui occupati 7, non daremo lo schema della trattazione né ripeteremo le ampie lodi che si merita, e per la sicurezza della dottrina, è per la tempestività dei temi trattati; doti che la fanno essere ancora uni-ca del suo genere in Italia.
Qualche riga di presentazione meritano le altre due, le quali, come i titoli stessi danno a intendere, più che ausilio per un problema particolare, vorrebbero essere un sussidio per tutta l’opera di governo delle superiore. Ecco, infatti, come s’imposta e svolge la materia. Il Direttorio delle superiore comprende cinque parti: Teologia della vita religiosa, Teoria del superiorato, Quel che la superiora deve sapere, La prassi di governo, Reclutamento e formazione dei soggetti. Più generali sono le divisioni del Pour mieux gouverner: Conoscere, Comprendere e formare. Amare; come meno tecniche e più esortative sono le sue direttive; ma di pari valore n’è il contenuto, ammannito nella prima da specialisti di diversi ordini religiosi, nella seconda da un unico autore, ricco di particolare sensibilità, e rotto si può dire, al mestiere di superiore.
Che ogni capitolo nei due volumi sia ugualmente felice, e perciò ugualmente utile, non oseremmo affermarlo; come neppure che ogni teoria o idea sia egualmente certa ed accettabile; in particolare non oseremmo avallare tutto ciò che vi si dice o vi si suppone a proposito dell’ereditarietà, né il frequente riferirsi piuttosto elogiativo a elementi e a metodi freudiani: il minimo che possiamo dire è che un maggior senso di misura nell’espressione avrebbe potuto evitare certi rilievi di dottrine, forse non intese dagli autori, ma di facile assimilazione per lettori e lettrici non preparati, con eventuali evidenti riflessi nella prassi di governo e di condotta delle anime. Necessario, invece, ai primi due ci sembra un appunto sul metodo con cui è stata condotta la traduzione; questione non di semplice forma esteriore, come si potrebbe credere, ma tale che incide non poco sfavorevolmente sullo scopo inteso dagli autori: l’utile reale dei sacerdoti e dei superiori cui i libri sono diretti. Tradurre dal francese in italiano non è facile; se non c’è nel traduttore piena padronanza delle due lingue, necessariamente viene fuori, come qui, una traduzione delle parole, forse, ma non del pensiero originario; un esprimersi che conserva tutto il modo di presentare la dottrina, la cadenza dello stile, il colore dell’ambiente mentale spiccatamente ultramontano, le mille miglia distante dalla psicologia del nostro mondo italiano, cui la traduzione è diretta, e cui intanto resta tutt’altro che accessibile. Questo mancato, e pur necessario, adattamento si avverte non solo nel periodare frammentario, bensì anche nei veri e propri controsensi che infiorano abbondantemente, infastidendo e confondendo, il testo monotono e grigio; si avverte nei rimandi bibliografici, tutti a edizioni francesi (a che pro per lettori che, se si adattano a leggere una traduzione, presumibilmente col francese hanno poca dimestichezza?), nel prospettare problemi e risoluzioni non solo non attuali in Italia, ma quivi del tutto fuori di luogo, e finalmente in giri di frase e in un uso del vocabolario che da tutti si attenderebbe fuori che in un libro edito a Firenze8.
Una menzione a parre merita il bel volume Castità perfetta, di C. Talone M.S.C.9, il quale, pur indirizzandosi alle stesse classi di persone che i precedenti, si distingue da essi sia per l’argomento più circoscritto e approfondito, sia perché più pratico, sia perché opera originale e non tradotta, sia infine per i pregi intrinseci di dottrina che l’impreziosiscono. Ci soffermeremo, dunque, alquanto sulla materia in esso trattata, sui suoi difetti, come si vedrà lievi e di forma, e sui suoi pregi eccellenti ed essenziali.
L’argomento, la castità perfetta ch’è oggetto del secondo voto delle religiose, è svolto in due parti. La prima, d’indirizzo generale, parla della necessità della formazione alla castità, soffermandosi prima sul soggetto di essa (novizie ed aspiranti al noviziato), poi sul suo agente immediato: la maestra delle novizie, alla quale l’autore dà le direttive generali specialmente perché attui nelle anime affidatele una formazione genuinamente e luminosamente evangelica; segue un terzo capitolo di consigli pratici, utili alla maestra nel tracciare il programma e nello svolgerne l’insegnamento; tali consigli sono nei paragrafi: Scienza opportuna, Dovere di parlare, Metodo, Disposizioni di animo, Diversità di compiti. La seconda parte espone la materia stessa oggetto del voto di castità o in rapporto con essa; eccone i capitoli: Il Matrimonio (beni di ordine fisico e di ordine morale), La rinunzia al matrimonio (triplice: fisiologica, affettiva, della maternità), Il voto di castità (superiorità della castità perfetta sul matrimonio, vocazione speciale necessaria per essa, rapporto di necessità tra l’amore casto per Dio e la vita interiore, elevazione personale e fecondità soprannaturale), Principi di morale in ogni atto umano e particolarmente in materia di purezza), Le lotte (analisi e forme, circostanze della tentazione, tattica necessaria per respingerla e superarla), I pericoli (nelle condizioni che possono occasionarli e causarli, nella loro concretezza di amicizie particolari e di rapporti coll’esterno), Domande imbarazzanti (sulla Sacra Scrittura e sulla morale). A modo di appendice, una terza parte svolge molti consigli pratici per il buon andamento della vita religiosa, in relazione più o meno stretta col tema generale del libro: dai titoli dei paragrafi: Vita di famiglia, Aiutare le giovani professe, Carità fattiva, Lavoro ed occupazioni, Salute, Libertà di coscienza nella direzione spirituale, nella concessione e nella comunione, si vede che la cinquantina di pagine ad essa consacrate formano un piccolo direttorio canonico, pastorale e ascetico per le superiore.
Qualche neo, di forma più che di materia, si può indicare: facciamolo subito per darci poi con più soddisfazione a notarne i pregi. Nuoce all’armonia del lavoro una cert’aria di frammentario, qualche ripetizione di concetti e di consigli (probabilmente, però, ammessa a scopo di efficacia didattica), e un uso troppo abbondante delle note, molte delle quali sono assai più che semplici sussidi complementari del testo. Noi crediamo che se, mediante un riassetto della trattazione, verranno eliminate queste imperfezioni apparirà una seconda edizione più organica e ordinata, diremmo più omogenea e maturata, a tutto vantaggio delle religiose cui l’A. vuol giovare, e dell’eccellente battaglia da lui combattuta. Un ultimo appunto lo faremo circa le indicazioni bibliografiche, a nostro parere scarse ed incomplete. Forse non sarebbe stato male dare, in fondo al volume, un elenco di libri consigliabili in subiecta materia alle religiose, invece di quello del tutto generico che chiude il libro; anzi, per motivo di pratica utilità, non sarebbe male completare i singoli capitoli con suggerimenti bibliografici ragionati, al fine di dare un orientamento tra la produzione libraria, non sempre e non a tutte le categorie di lettrici ugualmente utile, che esiste abbondante, in Italia e fuori, in tema di formazione religiosa e alla castità.
Si tratta, come si vede, di appunti non numerosi né gravi: tali in ogni caso da venir riccamente compensati degli innegabili ed evidenti pregi dell’opera. Tra i quali si segnalano, prima di tutto, il santo ardire dell’autore nell’affrontare, pregiudizi, purtroppo tuttora largamente diffusi fuori e dentro i conventi, circa l’ignoranza fatta in ogni caso sinonimo o almeno presidio della castità, circa interpretazioni del tutto negative, e perciò tristi, e a lungo andare mortificanti e insopportabili, della virtù e del voto di castità cristiana e religiosa. Circola, perciò, in tutto il libro un’aria luminosa e fresca, libera e gioiosa di spiritualità: un senso di benessere, sia pure nell’additare gli ardui superamenti della lotta, di costruzione più che di demolizione, di giovanile entusiasmo nel dare il più bel dono che una creatura possa fare a una creatura, e, più, al suo Creatore: se stesso nell’amore. Non minore coraggio l’autore dimostra nell’additare abusi piccoli e gravi, frequenti o possibili nell’avviare le giovani all’esercizio della castità perfetta e nella disciplina religiosa in genere: quanto egli dice, in testo e in nota, suscita nell’animo del lettore, e di più dovrebbe, crediamo, suscitare nell’animo di quanti e di quante hanno responsabilità personali in questo settore, non solo ammirazione dolorosa per tante miserie umane, reperibili anche in persone nobilitate da una totale consacrazione a Dio, ma anche angosciosi problemi d’anima. Si pensi, per dare alcuni esempi, a due casi sui quali l’autore stesso, per fa loro gravità, non teme d’invocare l’intervento dell’autorità ecclesiastica competente: il primo, a proposito del metodo di raccolta di vocazioni analogo a quello dei «piccoli seminari», per il quale bambine di tenera età vengono tolte dall’ambiente naturale della famiglia per indirizzarle, non si sa con quanta spontaneità, alla vita religiosa (pp. 18-27); l’altro, a proposito di una maggiore tutela della libertà di coscienza delle religiose in materia di confessione (p. 293).
Interventi e proposte l’A. li fa con l’efficacia che è frutto non solo della sua conoscenza libraria, vasta e di prima mano a giudicare dai suoi numerosissimi riferimenti, ma soprattutto da una sicura dottrina e da una pratica esperienza da lui acquistata e consolidata nell’assistenza spirituale di comunità religiose femminili: ciò che lo fa e sanamente ottimista nel giudicare le altissime possibilità delle religiose in valori umani e soprannaturali, e realisticamente aperto alle lacune possibili ed effettive di persone e di istituzioni, e pieno di energia nello smantellare posizioni, si direbbe, ormai imbattibili, e insieme ricco di tatto e di delicatezza nel suggerire rimedi là dove sono in trattamento non cose e oggetti, ma anime e sensibilità delicatissime. A questo fine, giova anche all’A. un’illuminata conoscenza delle leggi fisiologiche e psicologiche della donna, non minore di quella ch’egli ha della sana filosofia e teologia, sì da poter presentare un programma di formazione alla castità perfetta né troppo umano, come di chi ignora i postulati della grazia divina, né troppo «angelico», come non di rado viene presentato da chi nella direzione delle anime fa solo della lirica e non anche armonia di cose concrete.
Per siffatti pregi consigliamo il libro non solo alle superiore e alle maestre di novizie, cui è particolarmente diretto, ma anche alle semplici religiose, cui, purché siano fornite di prudente buon senso, scioglierà tanti e forse tanto gravosi inviluppi, nonché a quanti sacerdoti hanno cura di anime. Lo stesso editore viene incontro a chi ne vuol fare tesoro col fissare molto basso il prezzo: altro e non ultimo suo pregio.
1 Cfr Civ. Catt. 1950. IV, 760-761.
2 Acta et documenta Congressus generalis de statibus Perfectionis, Romae 1950. Roma, Pia Società S. Paolo, 1952, 2 voli. in-8°, pp. XVI-696; 834. L. 2.300; 2.600.
3 Ricordiamo tra gli altri: CHOUPIN, Nature et obligations de l’etat religieux, 4ª ed., Parigi 1929; P. BASTIEN, Directoire canonique des Congrégations à; voeux simples, 4ª ed., Bruges 1933; G. CREUSEN, Religieux et religieuses d’après la loi ecclésiastique, 5ª ed., Lovanio 1940; I. FANFANI, De iure religiosorum ad normam codicis iuris canonici, Rovigo 1949; B. VAN ACKEN, Dottrina della religiosa, Napoli 1948.
4 Dopo alcune nozioni introduttorie e di terminologia, la trattazione ,i snoda in sei parti: I. Principi fondamentali per la direzione spirituale delle religiose; II. I mezzi principali; III. La direzione spirituale di determinate categorie di religiose; IV. La direzione spirituale di quante sono in procinto di abbandonare o hanno lasciato la vita religiosa; V. Direzione di vocazioni religiose; VI. Principali disposizioni del diritto ecclesiastico che un direttore spirituale di religiose deve conoscere.
5 A. EHL, Direction spirituelle des religieuses, adapté de l’allemand par J. CREUSEN S.I., 2ª ed., Parigi 1948, pp. 365.
6 R. BI0T – B. GALIMARD, Guida medica delle vocazioni sacerdotali e religiose, 2ª ed., Milano 1952, pp. 356; – Il direttorio delle religiose, Firenze 19511, pp. 438; F. X. RONSIN, Pour mieux gouverner, Parigi 1947, pp. 574; – F. S. RONSIN, Superiori secondo il cuore di Dio, Roma 1951, pp. 246.
7 Cfr Civ. Catt. 1950, III, 405-406.
8 Tra l’altro, in tutti e due i volumi tutti i sacerdoti, per assonanza coll’abbl francese, sono diventati abbati. Tra le allegre sorprese, nella Guida notiamo che il vecchio Galeno s’è trasformato inopinatamente in Galien (pp. 61, 6iz e 63), suggestionabile è reso con suggestibile (p. 91) e viene notificata l’esistenza di ordini religiosi consacrati al rialzamento (non si dice di chi o di che cosa: p. 340); nel Direttorio, oltre ad alcuni problemi fuori posto (si veda per esempio a p. 357 la peregrina, per l’Italia, distinzione tra azione cattolica e movimenti giovanili), li notano anche gravi lacune di redazione e di stampa; manca, per esempio, nell’indice il nome degli autori dei singoli capitoli, indicati solo in calce ad essi nell’interno del libro ; e un vero seminio di grossi refusi tipografici infiora da capo a fondo la composizione. Questa biasimevole incuria nella presentazione, a nostro parere non 1010 defrauda i lettori dell’utile che potrebbero cavare da un materiale molto prezioso, ma nuoce al libro italiano e cattolico come tale, influendo nel distinguerlo dalla produzione della grande editoria straniera o laica, che cura la presentazione di materiale spesso tutt’altro che prezioso con una coscienza e con un gusto degni d’ogni elogio.
9 TALONE M. S. C., La castità perfetta, Appunti per religiose, Alba 1952, pp. 302.