NOTE
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1 Prima fu una Guide bibliographique (Lovanio, 1935, in-8º, pp. 115), catalogo ragionato di 2.000 opere; seguirono in olandese l’Inleiding tot de Catechetische literatuur (Turnhout, 1937, in-8º, pp. 344) per 4.000 titoli, e in francese l’Où en est l’enseignement religieuse (Tournai, 1937, in-8º, pp. 512), con 5.000 opere recensite di lingua francese, olandese, tedesca, inglese, italiana e spagnuola. Tra le riviste, per ampiezza di trattazione si distinsero La Scuola Cattolica di Milano, nell’aprile 1936, la Nouvelle Revue Théologique di Lovanio, con sette articoli nell’aprile-dicembre dello stesso 1936, 3 la Scuola Italiana Moderna, di Brescia, con tre articoli dal marzo all’agosto 1937.

2 LUMEN VITAE. Revue internationale de la formation religieuse. International Review of religious education, Bruxelles, Centre International d’études de la formation religieuse, voll. V-VI, 1950-1951. Cfr pure Civ. Catt. 1949, II, 640-644.

3 Ricordiamo tra le altre l’Union, di Parigi: «Non conosciamo finora in questo settore iniziativa meglio attuata di questa»; Les cahiers du clergé rural, sempre di Parigi: «Unica in questa rivista è la collaborazione veramente internazionale»; Relations, di Montréal, Orientierung, di Zurigo: «Impresa fecondissima nella formazione religiosa e sensibilissima dei problemi odierni della cattolicità»; The Month, di Londra: «Impresa ammirabile e al cento per cento moderna»; De Linie, di Amsterdam: «Mezzo prezioso per studiare i noti problemi sotto una luce mondiale... merita tutta la nostra attenzione»; The Tablet, di Londra: «Notizie fresche di tutto il mondo»; l’America, di Nuova York, la Theologische Quartalschrift, di Tubinga: «Magnifica opera di collaborazione intellettuale... ricchissima e di contenuto e di varietà di provenienza»; The Advocate, di Melburne, The lrish Ecclesia.stical Review, di Dublino: «È la prima volta nella storia che si è reso possibile attuare siffatta pubblicazione, atta a rendere incalcolabili servigi alla Chiesa».

4 Cfr Civ. Catt. 1952, I, 357 ss.

5 Vi s’incontra tra l’altro, nel 1950-51, la collaborazione di F. MONTANARI, G. NOSENGO, A. RIMOLDI, V. SINISTRERO.

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Articolo estratto dal volume II del 1952 pubblicato su Google Libri.

Il testo è stato corretto dai refusi di stampa e formattato in modo uniforme con gli altri documenti dell’archivio.

I riferimenti ai documenti del magistero pontificio sono stati resi interattivi e portano al sito del progetto “Chiesa e Comunicazione”, la biblioteca digitale online che prosegue l’attività iniziata da p. Baragli con le opere Cinema cattolico: documenti della Santa Sede sul cinema e Comunicazione Comunione e Chiesa.

ARTICOLO SU

Nel 1934 alcuni studenti dell’istituto teologico dei gesuiti a Lovanio, sotto la guida del loro odierno padre generale, il p. Janssens, pensarono di organizzare un’esposizione di materiale catechistico (testi e sussidi vari). L’internazionalità degli organizzatori fece sì che il valore del materiale raccolto s’estendesse anch’esso oltre gli interessi locali, sicché si pensò di sfruttarlo non solo ripetendo altrove (Anversa, Lussemburgo e Malines nell’aprile, luglio e settembre del ’36, Liegi nell’agosto del ’37) con non indifferenti spese di trasporto e di organizzazione, le due esposizioni tenutesi a Lovanio nell’aprile e nell’agosto del 1935, ma anche di trattarlo come materiale di fondo per studi e guide bibliografiche sempre più ampie, sia in pubblicazioni a sé stanti, sia in catene di articoli di riviste1. Siffatta febbrile e multiforme attività occasionò la fondazione di un’opera stabile: il Centre Documentaire Catéchétique, il quale, trasportato da Lovanio a Bruxelles nel 1946, prese il nome odierno di Centre International d’Études de la Formation Religieuse. La sua principale attività è la pubblicazione della rivista trimestrale Lumen Vitae2. Non è difficile ai sacerdoti, ai catechisti e a quanti s’interessano dei problemi dell’iniziazione religiosa (ad essi la rivista è indirizzata) di ritrovarvi gli stessi elementi che caratterizzarono le origini dell’opera: la presentazione documentata di quanto si fa in tutto il mondo nel campo catechistico, non più però ora esclusivamente mediante l’illustrazione del ricchissimo e specializzato materiale bibliografico posseduto dal Centre, ma anche con studi di analisi e di sintesi da parte dei due più diretti suoi propulsori, i pp. Delcuve e Ranwez S.I. e di una ricchissima rete di corrispondenti.

Ricchezza di materiale a disposizione, maggiore chiarezza da parte della direzione nello stimolare, coordinare ed equilibrare l’apporto di specialisti dislocati in un piano mondiale, modernità di tecnica di presentazione editoriale, mettono quest’ottima rivista tra le prime, e forse come prima senz’altro tra le riviste congeneri, sicché il coro di ampie e incondizionate approvazioni che i più seri periodici di pensiero cattolico in tutto il mondo le hanno concesso si devono considerare non solo come benevola comprensione di buoni intenti, solita a concedersi tra commilitoni nella stessa causa, ma come meritato riconoscimento di ottimi risultati pienamente raggiunti3.

Coll’anno 1950 Lumen Vitae ha introdotto una novità redazionale che ne ha aumentato il credito e il valore, quella di presentare volta per volta un’unità organica di trattazione, raccogliendo gli articoli non più solo sotto la qualifica generica di «Formazione religiosa», ma anche sotto un argomento specifico ben delineato e distinto. Scuola di Stato e formazione cristiana, L’insegnamento del catechismo, I libri di testo del catechismo, sono i tre soggetti trattati nei tre volumi del 1950; Condizioni moderne e vita religiosa, Formazione religiosa nelle scuole secondarie, Insegnamento religioso e formazione professionale, nei tre del 1951. Iniziazione alla preghiera e alla messa, La formazione religiosa in famiglia, Come curare lo sviluppo della nozione di Dio negli adulti e nei giovani, Come far conoscere ed amare Gesù Cristo, sono i temi promessi per il 1952.

Il senso di concretezza dei problemi odierni ecclesiastici, spirituali, intellettuali ed umani del mondo si avverte anche più vivo quando dalla porta d’ingresso ci si addentra, diciamo così, nei singoli appartamenti di queste omogenee costruzioni; ecco, a mo’ di esemplificazione, alcuni titoli: Influsso laicistico della scuola ufficiale neutra, Lo spirito dell’UNESCO, La scuola di religione sulla linea dell’Azione Cattolica, Materie letterarie e storiche in mentalità cristiane, Differenziazione dei sessi e formazione religiosa, Formazione religiosa di ragazzi minoratiL’ambiente del catechizzando, Terminologia cristiana in terra di missione, Mentalità di tecnici e insegnamento religioso ecc., più tutti gli studi e le relazioni riguardanti paesi e nazioni particolari, di cui è specialmente ricco il prezioso primo volume del 1951. Il quale per l’argomento che vi si tratta, ci pare che meriti una presentazione più particolareggiata.

* * *

Nel marzo 1951 ottanta congressisti, provenienti da una dozzina di nazioni, si radunavano a Breda, in Olanda, nella Terza conferenza internazionale di sociologia religiosa promossa dalla Katholiek Sociaal-Kerkelijk Instituut, sul tema: «Lo stato delle scienze sociali positive circa la vita religiosa ed ecclesiastica e la loro applicazione alla pastorale e all’apostolato nei diversi paesi». Coincidendo questo tema con gli intenti della rivista, fu naturale ventilare ed attuare l’idea di pubblicare in Lumen Vitae le relazioni della conferenza; ed ecco allora questo primo volume del 1951 rivestire insieme la fisionomia di Atti di un convegno e di risultato di un lavoro seguito per più anni dal Centro internazionale di studi della formazione religiosa.

L’eminente inter del tema generale e degli sviluppi particolari trattati in questo volume non sfugge a chi non ignora l’urgente istanza oggi sentita di una più organica impostazione dell’apostolato della Chiesa nel mondo odierno, di cui da una cattedra ben più alta ed autorevole si è fatto banditore lo stesso sommo pontefice Pio XII, per esempio nella recentissima esortazione ai fedeli di Roma4, quando incitava pastori e fe dcli a porsi dinanzi allo stato concreto delle cose, studiando

«che siano ben accertati i bisogni, ben chiare le mete, ben calcolate le disponibili forze, in guisa che le presenti risorse iniziali non vengano trascurate perché ignorate, né disordinatamente impiegate, né sciupate in attività secondarie... Di tutte si chiede un saggio inquadramento, un assennato impiego, un ritmo di lavoro corrispondente alla urgente necessità di difesa, di conquista, di positiva costruzione». Tutto ciò infatti, non si ottiene senza indagini sistematiche, statistiche oculate, sintesi e prospetti aggiornati, calcoli e diagrammi, non sempre facili a tracciarsi quando hanno per materia fatti preminentemente interiori, come sono la più parte di quelli religiosi.

Qual è la frequenza dei sacramenti in una parrocchia o in diocesi? Quale l’astensione dal battesimo e quale la frequenza dei divorzi? Quale l’ammontare degli iscritti alle organizzazioni cattoliche? Quale curva d’inflessione e di crescita segnano le vocazioni sacerdotali o religiose? Quale percentuale di votanti vota per partiti irreligiosi o atei? Quanto incidono su siffatti dati statistici la conformazione più o meno ragionevole e pratica delle parrocchie, l’età e le condizioni economiche del clero, l’età e la condizione sociale dei fedeli, l’immigrazione e l’emigrazione, l’ambiente? Come organizzare, se necessario, un ufficio di statistica sociale religiosa nelle parrocchie, nelle diocesi, nelle nazioni? A questi e ad altri problemi affini cercano di dare una risposta le numerose relazioni di questo volume.

Tra esse, però, di particolare tragica attualità è la relazione di Béla Kovrig, professore di sociologia all’università Marquette di Milwaukee (USA), sui Motivi e tecnica delle persecuzioni del comunismo nell’anima del popolo alla luce dell’esperienza ungherese. Utilissima, crediamo, sarebbe la meditazione di queste pagine per quanti avessero la fortuna di poterla fare ancora, per e rettamente interpretare e tempestivamente neutralizzare quanto la subdola azione dei comunisti va quotidianamente perpetrando di losco al di qua del sipario di ferro.

* * *

Ritornando alle caratteristiche generali della rivista, notiamo che in essa, a far da guida nei diversi settori si mettono a disposizione del lettore non «ciceroni» dilettanti o mestieranti: si tratta il più delle volte di «maestri», e spesso di fama ormai internazionale, quali, per fare solo alcuni nomi, il De Visscher per l’UNESCO, J. D’Souza S.I. per l’India, M. Fargues, Derkenne e Quinet per la Francia, A. Jungmann S.I. per l’Austria.

Non sfuggono ai dirigenti gli inconvenienti che potrebbero scompensare un po’ i vantaggi di questo metodo monografico, quali una certa frammentarietà di trattazione e lo snaturamento d’una rivista ridotta a libro-antologia; perciò eccoli a ovviarvi con opportuni accorgimenti, come le introduzioni iniziali e conclusioni finali per la penna del p. Delcuve, e, qualora le circostanze lo comportano, nervose cronache internazionali.

Due considerazioni dobbiamo fare prima di chiudere questa rapida rassegna: la prima sulla collaborazione aperta dalla rivista a corrispondenti qualificati nel campo non cattolico (due pope «ortodossi» un pastore presbiteriano e un «vescovo» anglicano nel primo volume del 1950), sull’opportunità della quale non riusciamo ad essere del tutto sicuri; l’altro sulla relativamente scarsa rappresentanza ottenuta dall’Italia5, a nostro parere non imputabile affatto alla direzione della rivista, ma piuttosto allo scarso interesse che nella nostra nazione suscitano i problemi della formazione religiosa, o almeno i problemi impostati su d’una metodologia che non sia quella piuttosto empirica del così detto «buon senso», o, ciò che spesso vale a dire lo stesso, delle comode ma poco redditizie piccole esperienze personali. Argomento questo per farci conchiudere con l’augurio che la moderna dinamica e cattolica rivista Lumen Vitae sia anche tra noi più conosciuta e maggiormente apprezzata. 

 

1 Prima fu una Guide bibliographique (Lovanio, 1935, in-8º, pp. 115), catalogo ragionato di 2.000 opere; seguirono in olandese l’Inleiding tot de Catechetische literatuur (Turnhout, 1937, in-8º, pp. 344) per 4.000 titoli, e in francese l’Où en est l’enseignement religieuse (Tournai, 1937, in-8º, pp. 512), con 5.000 opere recensite di lingua francese, olandese, tedesca, inglese, italiana e spagnuola. Tra le riviste, per ampiezza di trattazione si distinsero La Scuola Cattolica di Milano, nell’aprile 1936, la Nouvelle Revue Théologique di Lovanio, con sette articoli nell’aprile-dicembre dello stesso 1936, 3 la Scuola Italiana Moderna, di Brescia, con tre articoli dal marzo all’agosto 1937.

2 LUMEN VITAE. Revue internationale de la formation religieuse. International Review of religious education, Bruxelles, Centre International d’études de la formation religieuse, voll. V-VI, 1950-1951. Cfr pure Civ. Catt. 1949, II, 640-644.

3 Ricordiamo tra le altre l’Union, di Parigi: «Non conosciamo finora in questo settore iniziativa meglio attuata di questa»; Les cahiers du clergé rural, sempre di Parigi: «Unica in questa rivista è la collaborazione veramente internazionale»; Relations, di Montréal, Orientierung, di Zurigo: «Impresa fecondissima nella formazione religiosa e sensibilissima dei problemi odierni della cattolicità»; The Month, di Londra: «Impresa ammirabile e al cento per cento moderna»; De Linie, di Amsterdam: «Mezzo prezioso per studiare i noti problemi sotto una luce mondiale... merita tutta la nostra attenzione»; The Tablet, di Londra: «Notizie fresche di tutto il mondo»; l’America, di Nuova York, la Theologische Quartalschrift, di Tubinga: «Magnifica opera di collaborazione intellettuale... ricchissima e di contenuto e di varietà di provenienza»; The Advocate, di Melburne, The lrish Ecclesia.stical Review, di Dublino: «È la prima volta nella storia che si è reso possibile attuare siffatta pubblicazione, atta a rendere incalcolabili servigi alla Chiesa».

4 Cfr Civ. Catt. 1952, I, 357 ss.

5 Vi s’incontra tra l’altro, nel 1950-51, la collaborazione di F. MONTANARI, G. NOSENGO, A. RIMOLDI, V. SINISTRERO.

In argomento

Magistero

n. 3195-3196, vol. III (1983), pp. 209-222
n. 3188, vol. II (1983), pp. 154-161
n. 3141, vol. II (1981), pp. 222-237
n. 2990, vol. I (1975), pp. 144-157
n. 2983, vol. IV (1974), pp. 36-48
n. 2979-2980, vol. III (1974), pp. 242-247
n. 2950, vol. II (1973), pp. 347-358
n. 2951, vol. II (1973), pp. 425-438
n. 2952, vol. II (1973), pp. 547-559
n. 2911, vol. IV (1971), pp. 39-48
n. 2913, vol. IV (1971), pp. 235-253
n. 2882, vol. III (1970), pp. 154-160
n. 2859-2860, vol. III (1969), pp. 219-230
n. 2847, vol. I (1969), pp. 250-253
n. 2787-2788, vol. III (1966), pp. 314-315
n. 2702-2704, vol. I (1963), pp. 105-118, 313-325
n. 2636, vol. II (1960), pp. 124-39
n. 2612, vol. II (1959), pp. 113-124
n. 2605, vol. I (1959), pp. 66-69
n. 2555, vol. IV (1956), pp. 521-532
n. 2545, vol. III (1956), pp. 30-42
n. 2532, vol. IV (1955), pp. 601-609