NOTE
×

1 Su don G. Gaffuri, perito in un incidente stradale nella notte del 6 agosto 1958, cfr L’opera e gli insegnamenti di don G. G. «sacerdote del cinema», Milano, A.C.E.C., 1959. Sul Centro Studi, cfr ivi, p. 21 ss.; Rivista del catechismo, 1958, n. 4; Cinema e cattolici, Padova 1962, p. 131.

2 Essi sono: 1 – Uomini in guerra (Men in War, di A. Mann); 2 – Orizzonti di gloria (Paths of Glory, di St. Kubrick); 3 – Ore disperate (The Desperate Hours, di W. Wyler); 4 – I sette samurai (Shichi Nin No Samurai, di A. Kurosawa); 5 – Vittoria amara (Amère victoire, di N. Ray); 6 – Qualcosa che vale (Something of Value, di R. Brooks); 7 – Il milione (Le million, di R. Clair); 8 – La traversata di Parigi (La traversée de Paris, di Cl. Autant-Lara); 9 – Arpa birmana (Biruma No Tategoto, di K. lchikawa); 10- Un condannato a morte è fuggito (Un condamné Il mort s’est échappé, di R. Bresson); 11 – Mezzogiorno di fuoco (High Noon, di F. Zinneman); 12 – È arrivata la felicità (Mr. Deeds goes to town, di Fr. Capra); 13 - Il generale Della Rovere (di R. Rossellini); 14 – I 400 colpi (Les 400 coups, di Fr. Truffaut); 15-16 – Il posto delle fragole, Il settimo sigillo (Smultronstallet, Det siunde inseglet, di I. Bergman); 17 – I racconti della luna pallida d’agosto (Ugetsu Monogatari, di K. Mizoguchi); 18 – Ombre rosse (Stagecoach, di J. Ford); 19 – I vitelloni (di F. Fellini); 20 – Il fuggiasco (Odd Man Out, di C. Reed).

3 Per esempio, la doppia serie di Schede-sussidio, che da due anni vengono edite dall’Istituto Pia Società Figlie di Paolo (Roma), per le suore addette alle Agenzie San Paolo Film. Lo stesso Centro Studi Cinematografici pubblica anche schede più semplici.

4 Ma, ad uso diretto del pubblico (per esempio per corsi, dibattiti, cineforum, ecc.) lo stesso Centro provvede in qualsiasi quantitativo anche schede singole, cioè fuori schedario, e su carta.

5 Cfr, per esempio, Cinema nuovo, 1962, n. 159, p. 400.

MENU

Articolo estratto dal volume I del 1963 pubblicato su Google Libri.

Il testo è stato corretto dai refusi di stampa e formattato in modo uniforme con gli altri documenti dell’archivio.

I riferimenti ai documenti del magistero pontificio sono stati resi interattivi e portano al sito del progetto “Chiesa e Comunicazione”, la biblioteca digitale online che prosegue l’attività iniziata da p. Baragli con le opere Cinema cattolico: documenti della Santa Sede sul cinema e Comunicazione Comunione e Chiesa.

ARTICOLO SU

Una lieta sorpresa abbiamo provato seguendo due ottime iniziative milanesi – del Centro Studi Cinematografici la prima, del Centro San Fedele dello Spettacolo la seconda –, consistenti nella pubblicazione in serie di schede filmografiche per la formazione culturale specifica del pubblico cinematografico, anche a fine di profilassi morale e religiosa.

* * *

Il Centro Studi Cinematografici, fondato dal compianto don Giuseppe Gaffuri1, svolge la sua attività in Milano ormai da una decina di anni, specialmente mediante circoli di studio (club per ragazzi, con tre corsi; circoli studenteschi, con due corsi; incontri cinematografici universitari, per educatori ed aziendali), mediante corsi di studio annuali nazionali e, appunto, mediante la compilazione e la pubblicazione di schede su film, giunte oggi al ventesimo numero della serie2. Lo scopo di esse è quadruplice, vale a dire: dare ai direttori di dibattiti uno strumento di conoscenza approfondita dei film; dare al pubblico la possibilità di portare personalmente più a fondo l’opera culturale iniziata nel dibattito del film, avviandone le considerazioni su di un serio schema critico; contribuire alla diffusione dei film schedati nelle proiezioni di carattere culturale; e, finalmente, contribuire in maniera pratica alla ricerca critica estetica ed al sorgere di una critica cinematografica cattolica attendibile e di prestigio.

Ogni scheda, redatta in opuscolo di sedici pagine, di massima si struttura su questo schema: 1) Introduzione informativa circa il film ed il regista (Cast, credit, filmografia, bibliografia, ecc.); 2) Sintesi di tutte le sequenze del film, distinte per gruppi e parti; 3) Caratteristiche di impostazione e di sviluppo del racconto filmico; 4) Struttura drammatica, vale a dire: gli elementi interni del film, secondo i quali esso si articola come fatto di espressione e di comunicazione; 5) Analisi dei mezzi espressivi, formali e stilistici, nei quali l’opera si attua cinematograficamente; 6) Ricerca e convalida del tema, cioè del nucleo ispiratore del film, che, almeno in caso di unità strutturale, sorregga e motivi tutta l’opera; 7) Valutazione sintetica della stessa sotto il profilo estetico; 8) Doppia valutazione sintetica del film sotto il profilo morale, vale a dire: rispetto alla posizione totale assunta dall’uomo-regista di fronte alla realtà totale della vita umana, e rispetto alla comprensibilità o meno della stessa da parte del pubblico, cui il film si presume destinato.

Come si vede, le schede seguono un rigore di impostazione che suppone negli autori un’idea del pubblico medio molto lusinghiera, forse un po’ lontana dalla realtà; esse perciò, mentre lasciano aperto il campo ad iniziative complementari meno impegnate e più divulgative3, fanno onore a quel senso di serietà metodica che dovrebbe distinguere ogni iniziativa cattolica. Di che va attribuita ampia lode alla giovane équipe che porta avanti l’impresa, anche più brava perché celata dall’anonimato.

* * *

Parimente sotto il velo dell’anonimato opera l’altra diligentissima équipe che elabora e pubblica lo Schedario Cinematografico del Centro San Fedele dello Spettacolo, iniziato nell’aprile 1962 e giunto, in meno d’un anno, al traguardo non trascurabile di 200 schede. E si tratta, questa volta, di schede vere e proprie, vale a dire di cartoncini bianchi4, formato cm. 17x24, stampati fittamente nel recto e nel verso, e raccolti in un contenitore metallico appositamente studiato per la loro conservazione – con capienza di circa mille schede – e rapida consultazione. Eccone le tre caratteristiche:

  1. Ogni scheda riguarda un solo argomento, distribuito, se l’importanza e la quantità della materia lo richieda, anche in più schede consecutive (per esempio: una per Il massacro di Fort Apache, due per 1860, tre per L’eterna illusione, quattro per Il volto; cinque per L’incrociatore Potemkin; sei per Ordet; nove per Venezia ’62...); tuttavia gli argomenti non sono soltanto film, bensì anche persone (registi, attori, ecc.), ed argomenti vari relativi al cinema (per esempio: Arte, Cinema, Film, Immagine, Metodologia critica, Morale, Racconto, Tema...).
  2. Per la categoria film vengono dati: a) i dati filmografici più completi che è possibile; b) tutte le notizie esterne al film che rivestono qualche interesse; c) il riassunto del film in funzione strutturale, cui segue la formulazione del tema centrale, con le rispettive valutazioni d’ordine ideologico e morale; d) la qualifica morale del Centro Cattolico Cinematografico con relativa motivazione; e) i giudizi della stampa italiana ed estera, sotto i tre aspetti: cinematografico-artistico, contenutistico-tematico, e morale. Per la categoria persone le schede si compongono; a) di note biografiche e di curricolo; b) di filmografia o bibliografia ragionata; c) dei giudizi della critica; d) della bibliografia sulla persona. Infine, per la categoria argomenti, pur seguendosi per ogni voce la sistemazione richiesta dalla stessa materia, di massima la scheda comprende: a) definizione della voce e suoi rapporti con le altre voci; b) piano sistematico degli aspetti della voce, illustrati con testi di vari autori; c) bibliografia.
  3. Possibilità, per ogni scheda, di essere inserita in differenti serie alfabetiche, a piacere del possessore; per esempio, quelle dei film stranieri possono disporsi: o per titoli italiani, o per titoli originali stranieri, o per registi, o per nazioni, secondo che le schede si dispongano dall’alto o dal basso, dal recto o dal verso. Inoltre, possibilità di inserire nello schedario schede completive o suppletive mediante accorgimenti di varie numerazioni distinte.

Confessiamo che non ci è riuscito semplice, a prima vista, penetrare il congegno dell’insieme, e che qualche artificio di esso ancora ci sfugge; ma, indubbiamente, si tratta di un’opera architettata con diligenza somma, usufruente di un fondo di documentazione eccezionale sempre aggiornato, e svolta quasi sempre con senso di equilibrio. Evidentemente, se nella documentazione critica abbondano piuttosto i nomi di persone dell’altra sponda, la colpa va imputata alla deficiente presenza dei «nostri» nella cultura e nella critica cinematografica.

Al più, per parte nostra, troveremmo da rilevare alcuni inconvenienti che, ci sembra, provengano alla raccolta-enciclopedia dalla presenza, tra le voci di film e di persone, nelle quali prevale l’elemento oggettivo e di documentazione, di quelle su argomenti teorici, alle quali, sia per il loro carattere molto personale, sia per il genere di redazione che esigono e la difficoltà che offrono per successivi complementi ed aggiornamenti, meglio converrebbe la più libera forma editoriale del libro.

Ma, una volta tanto, diamo bando ai rilievi, e congratuliamoci con gli autori di un’impresa utile, ardita e, crediamo, unica nel suo genere, che perciò fa onore a loro ed alla cultura cattolica in argomento di cinema, tanto da ottenere riconoscimenti anche dal campo laico e marxista5. Il che, a questi chiari di luna, non è poco!

1 Su don G. Gaffuri, perito in un incidente stradale nella notte del 6 agosto 1958, cfr L’opera e gli insegnamenti di don G. G. «sacerdote del cinema», Milano, A.C.E.C., 1959. Sul Centro Studi, cfr ivi, p. 21 ss.; Rivista del catechismo, 1958, n. 4; Cinema e cattolici, Padova 1962, p. 131.

2 Essi sono: 1 – Uomini in guerra (Men in War, di A. Mann); 2 – Orizzonti di gloria (Paths of Glory, di St. Kubrick); 3 – Ore disperate (The Desperate Hours, di W. Wyler); 4 – I sette samurai (Shichi Nin No Samurai, di A. Kurosawa); 5 – Vittoria amara (Amère victoire, di N. Ray); 6 – Qualcosa che vale (Something of Value, di R. Brooks); 7 – Il milione (Le million, di R. Clair); 8 – La traversata di Parigi (La traversée de Paris, di Cl. Autant-Lara); 9 – Arpa birmana (Biruma No Tategoto, di K. lchikawa); 10- Un condannato a morte è fuggito (Un condamné Il mort s’est échappé, di R. Bresson); 11 – Mezzogiorno di fuoco (High Noon, di F. Zinneman); 12 – È arrivata la felicità (Mr. Deeds goes to town, di Fr. Capra); 13 - Il generale Della Rovere (di R. Rossellini); 14 – I 400 colpi (Les 400 coups, di Fr. Truffaut); 15-16 – Il posto delle fragole, Il settimo sigillo (Smultronstallet, Det siunde inseglet, di I. Bergman); 17 – I racconti della luna pallida d’agosto (Ugetsu Monogatari, di K. Mizoguchi); 18 – Ombre rosse (Stagecoach, di J. Ford); 19 – I vitelloni (di F. Fellini); 20 – Il fuggiasco (Odd Man Out, di C. Reed).

3 Per esempio, la doppia serie di Schede-sussidio, che da due anni vengono edite dall’Istituto Pia Società Figlie di Paolo (Roma), per le suore addette alle Agenzie San Paolo Film. Lo stesso Centro Studi Cinematografici pubblica anche schede più semplici.

4 Ma, ad uso diretto del pubblico (per esempio per corsi, dibattiti, cineforum, ecc.) lo stesso Centro provvede in qualsiasi quantitativo anche schede singole, cioè fuori schedario, e su carta.

5 Cfr, per esempio, Cinema nuovo, 1962, n. 159, p. 400.

In argomento

Mostre

n. 2830, vol. II (1968), pp. 358-364
n. 2815, vol. IV (1967), pp. 55-58
n. 2793, vol. IV (1966), pp. 263-268
vol. IV (1964), pp. 213-226
vol. III (1964), pp. 551-562
n. 2721, vol. IV (1963), pp. 234-247
n. 2691, vol. III (1962), pp. 232-245
n. 2576, vol. IV (1957), pp. 152-166
n. 2570, vol. III (1957), pp. 166-180
n. 2551, vol. IV (1956), pp. 49-62
n. 2528, vol. IV (1955), pp. 148-162
n. 2432, vol. IV (1951), pp. 141-151